La casa tiene di valore se di qualità
09.04.2020
Era il rifugio dove approdare dopo lunghe giornate passate al lavoro o a scuola, ora la nostra casa si è trasformata in un Castello dove vivere tutta la giornata a causa dell’emergenza sanitaria per il coronavirus. La costrizione tra le mura domestiche imposta per ridurre i contagi sta stretta ai più, che in questa situazione complicata della propria abitazione hanno scoperto pregi ma soprattutto difetti.
Un gioco dei pro e dei contro che ha messo in discussione scelte fatte al momento dell’acquisto e della ristrutturazione e ha aperto la strada al desiderio di soluzioni nuove.
«La casa non è più solo il luogo dove si mangia e si dorme - racconta Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari -, ma diventa un oggetto multi-funzione. Oggi qui si lavora, si studia, si passa tutto il tempo libero. È la prima volta in cui contemporaneamente 30 milioni di famiglie si sono rese conto delle condizioni della propria casa. C’è chi la usava un tempo limitato, chi la abbandonava nel fine settimana. Adesso tutti hanno dovuto fare i conti con la propria abitazione in una realtà di convivenza forzata e continuativa con gli altri membri del nucleo familiare». Guardando ai dati Istat un terzo delle case italiane non ha né terrazzo né balcone, il 60% ha un bagno solo, solo l’8% dello stock abitativo italiano è stato costruito in questo secolo. A livello di dimensioni in media una casa è di 68 mq in città e di 92 mq nel resto del Paese. Lo spazio disponibile è dunque il primo elemento da valutare, ma necessariamente connesso allo spazio esterno (di cui sente la mancanza chi oggi è segregato in case senza neanche un balcone), alla luce e alla insonorizzazione delle pareti. «Quando una casa viene vissuta di giorno, per molte ore consecutive, si scoprono difetti che prima si ritenevano parziali - continua Breglia -, come vicini rumorosi, vie con troppo traffico, mancanza di luce naturale e impianti che non tengono tanti consumi insieme». Non solo. Oggi la casa è stata rivista, in tutta fretta, per essere attrezzata per le funzioni di smart working a cui tutti siamo costretti, insieme allo studio a distanza per i figli. Ma non sempre lo spazio è adeguato. Secondo gli esperti i più si renderanno conto dei difetti della propria abitazione e potrebbero decidere, liquidità permettendo, di iniziare la ricerca di altre soluzioni. - Il sole24 ore -